
By Giovanni Reale
ISBN-10: 8845260275
ISBN-13: 9788845260278
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New PDF release: I giorni dell'abbandono
Una donna ancora giovane, serena e appagata, tutt'altro che inattiva nel cerchio sicuro della famiglia, viene abbandonata all'improvviso dal marito e precipita in un gorgo scuro e antico. Rimasta con i due figli e il cane, profondamente segnata dal dolore e dall'umiliazione, Olga, dalla tranquilla Torino dove si è trasferita da qualche anno, è risucchiata tra i fantasmi della sua infanzia napoletana, che si impossessano del presente e l. a. chiudono in una alienata e intermittente percezione di sé.
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Il bambino mi fissò incredulo. Con la stessa incredulità mi guardai io. Vidi una donna accanto a un'aiuola, a pochi passi da un vecchio strumento di distruzione che ora ospitava per la notte esseri umani di mondi lontani e senza speranza. Sul momento non la riconobbi. Mi spaventai soltanto perché si era preso il mio cuore, che ora le batteva in petto. 15. Anche con le bollette ebbi dei problemi, in quel periodo. Mi scrivevano che entro la tal data mi avrebbero tagliato acqua o luce o gas per morosità.
Risi con rabbia, dissi: «Dappertutto ti devo piacere» e mi sedetti sul suo torace rivolgendogli le spalle. Cominciai a carezzargli il ventre calando piano piano lungo la traccia nera dei peli che finiva nello slargo fitto intorno al sesso. Carla si stava fottendo mio marito e io non riuscivo a fottermi quest'uomo solo, senza opportunità, un suonatore depresso per il quale dovevo essere la lieta sorpresa del suo cinquantatreesimo compleanno. Lei governava il cazzo di Mario come se le appartenesse, se lo faceva mettere nella fica, nel culo dove lui non me lo aveva mai messo, e io, io riuscivo solo a raffreddare quella carne grigia.
Mi sembrò di avvertire il sapore dell'oro nella bocca. Fissai una porzione estranea di soffitto, davanti avevo una parete bianca, non c'era più il grande armadio a muro che mi vedevo di fronte ogni mattina. Mi sentii i piedi che affacciavano sul vuoto, nessuna testiera dietro la testa. I sensi erano ottusi, tra i timpani e il mondo, tra i polpastrelli e le lenzuola forse c'era dell'ovatta, un feltro, un velluto. Cercai di raccogliere le forze, mi sollevai sui gomiti cautamente per non lacerare il letto, la stanza, con quel movimento, o lacerarmi io, come un'etichetta strappata a una bottiglia.
Autotestimonianze e rimandi dei dialoghi di Platone alle «Dottrine non scritte». Testo greco a fronte by Giovanni Reale
by Thomas
4.1